Date:
June 1, 2019

La Storia

Siamo nel vicolo dedicato a Giovan Battista della Porta, accademico Linceo entrato tra i primi, grande scienziato e alchimista, all’occorrenza anche commediografo di gran valore, sembra che anche Shakespeare abbia attinto dalle sue storie. Napoletano e grande esperto di Alchimia.

La testa murata sembrerebbe di origine romana, con Carsulae vicina non è difficile provarlo. La sua particolarità sta nel fatto che è stata deformata nel tempo, come mai? Da chi? Come? Inoltre è posta su questo vicolo dove sono accadute diverse vicende inerenti alla tragica storia di Altobello Chiaravalle. Avete visto la torre dei Bentivenga? Bene allora saprete già che qui ad Acquasparta accadde uno dei fatti più tragici della storia europea in tempi di pace, narrato in tutta Europa dai cantastorie di corte e di piazza, in pieno Rinascimento, dove tutto sembrava rinascere dopo i cosiddetti secoli bui del medioevo, che bui non furono affatto, basti pensare alla nascita degli Ospedali delle Università e delle forme di partecipazione comunitaria nella gestione delle città. Nel 1500, erano i primi di agosto e 13mila uomini arrivarono anche con cannoni e il famoso cannone francese (uno dei primi esemplari su ruote). Papa Borgia, dopo due secoli di lamentele,  interviene per sistemare l’Umbria addirittura assoldando i più grandi condottieri di allora, tra i quali Bartolomeo d’Alviano, la cui figlia Isabella diventerà 40 anni dopo la signora indiscussa del castello, ma questa è un’altra storia … dicevamo. Presero a cannonate il castello per tre giorni, poi entrarono e uccisero tutti a fil di spada, tutti i soldati della fazione ghibellina che si erano impossessati anche del castello di Acquasparta. Tra questi c’era Altobello che tentò la fuga dentro ad un carro di fieno che stava per uscire, su indicazione, sembra, di una signora anziana. Altobello era il capo indiscusso che aveva fatto del male a tanta gente dei diversi castelli; fu preso e portato in piazza legato su una tavola e lasciato in mano alla folla che lo prese e lo fece a pezzi e se lo mangiò e addirittura pezzi furono venduti sui mercati, e una vecchietta sembra che abbia preso il cuore ancora pulsante per morderlo… la testa fu tagliata e portata in trionfo a Todi in segno di vittoria… ma che fine ha fatto poi quella testa? Perché la vecchia fece quell’atto sacrilego? Era in uso praticare l’antropofagia nel Rinascimento?

Basta così … per sapere il seguito fatevi aiutare da qualche ambasciatore della Pro Loco, che organizzano degli eventi e passeggiate nel borgo.