Sappiamo, dai documenti del Contelori e del Milj quali sono le zone che facevano parte della denominazione delle Terre Arnolfe: “Sangemino, Cesi, Portaria, Acquasparta, Massa e le castella di Macerino, Castiglione, Purzano, Acquapalombo, Appecano, Balduini, Fogliano, Rapicciano, Collecampo, Cisterna, Scoppio, Fiorenzuola, Massenano, Arezzo, Palazzo, Rivosecco, Poggio, Villa S. Faostino, Casigliano, Montignano, Mezzanelli, Castel del Monte, Configni, Quadrelli, Cicigliano,Montecastrilli ..”. Nel 1276 venne emanato un vero e proprio Statuto, atto a dare unità giuridica e comportamentale a terre vicine ma diverse tra loro negli usi e nei costumi. Uno statuto rurale che prospetta un’organizzazione della vita sociale molto semplice e che non prevede Corporazioni di arti o mestieri, elementi tipici di uno statuto cittadino. Il Trecento è un secolo di transizione data dall' l’assenza dei Papi che si trasferirono in Francia, ad Avignone, per più di settant’anni. Lo Scisma d'Occidente scatenò irruzioni e rivolte in tutte le terre pontificie. La fine dello scisma, nel 1417, calmò la situazione. Nel 1433 Cesi fa atto di sottomissione a Todi ed è in questo momento che la Famiglia Cesi entrò nella cittadina. Nel Cinquecento Cesi entrò stabilmente nel dominio di Todi.